Premessa di Renato Borghi
Introduzione di Federico Montelli
1. Uno sguardo sul settore non profit e le sue prospettive
1.1 Lo scenario italiano fra presente e futuro
1.1.1 Origini storiche ed attuali assetti normativi del non profit (Salvatore Taormina)
1.1.1.1 Premessa
1.1.1.2 Dal Medioevo alla fine dell’Età Moderna
1.1.1.3 Dalla fine dell’Ottocento alla codificazione del 1942
1.1.1.4 Il non profit nella Costituzione repubblicana
1.1.1.5 Il non profit nell’attuale legislazione italiana
1.1.1.6 L’impresa sociale un fenomeno da riconoscere non da inventare
1.1.2 Non profit tra spontaneismo e “aziendalizzazione” (Giorgio Fiorentini)
1.1.2.1 Premessa
1.1.2.2 Il contesto strutturato delle varie aziende non profit
1.1.2.3 “Azienda non profit” e “azienda sociale” caratteristiche
Bibliografia
1.1.3 Qualità, non profit, welfare mix (Giorgio Vittadini)
1.1.3.1 Verso un welfare mix
1.1.3.2 Le Onp quali erogatori di servizi di pubblica utilità alla persona
1.1.3.3 I metodi di valutazione della qualità. Situazione attuale
1.1.3.4 Le norme ISO 9000 come metodologia per la valutazione della qualità strumento per la valutazione della qualità ex–ante
1.1.3.5 L’accreditamento istituzionale
1.1.3.6 L’accreditamento di eccellenza
1.1.3.7 Le nuove proposte: certificazione nell’ottica della TQM
1.1.3.8 Valutazione della qualità ex-post nell’approccio statistico
1.1.3.8.1 Indicatori di performance univariati
1.1.3.9 Metodi statistici ex-post
1.1.3.9.1 Controllo statistico della qualità
1.1.3.9.2 Efficienza
1.1.3.9.3 Efficacia
1.1.3.9.4 Analisi di customer satisfaction
1.1.3.10 Sistema di valutazione di qualità per SPPU
Bibliografia
1.2 Le organizzazioni non profit in Europa (Giorgio Vittadini)
1.2.1 Definizione
1.2.2 Le Onp europee: un ordine di grandezza del fenomeno
1.2.3 Verso un Welfare mix
1.2.4 Le Onp nei diversi paesi europei
1.2.4.1 Belgio, Irlanda, Gran Bretagna, Norvegia
1.2.4.2 Austria, Francia, Germania, Spagna
1.2.4.3 Olanda
1.2.4.4 Finlandia e Svezia
1.2.4.5 Altri paesi
1.2.5 Fondazioni
1.2.6 Volontariato
1.2.6.1 Dimensioni del fenomeno
1.2.6.2 Motivazioni
1.2.6.3 Definizione di volontario
1.2.6.4 Volontariato “puro” professionale.
1.2.6.5 Sostegno al volontariato
Bibliografia
2. La domanda e l’offerta di formazione nel settore non profit: un modello di analisi del caso lombardo
2.1 I fabbisogni di formazione e occupazione delle organizzazioni non profit (Barbetta, Ranci, Soru)
Introduzione
2.1.1 Caratteristiche strutturali (Gian Paolo Barbetta)
2.1.1.1 Le forme giuridiche
2.1.1.2 La concentrazione settoriale
2.1.1.3 Le dimensioni economiche e il volontariato
2.1.1.4 L’area di azione delle organizzazioni
2.1.1.5 La complessità organizzativa
2.1.1.6 Le tendenze
2.1.1.7 Una prima interpretazione dei dati
2.1.1.8 Il nonprofit imprenditoriale: un settore robusto in crescita
2.1.1.9 Il nonprofit volontario: struttura organizzativa debole e modesto peso economico
2.1.2 Funzioni e competenze (Costanzo Ranci)
2.1.2.1 Le funzioni organizzative
2.1.2.2 Aree critiche dell’organizzazione
2.1.2.3 Punti di forza e di debolezza
2.1.2.4 Osservazioni conclusive
2.1.3 La domanda di formazione (Anna Soru)
2.1.3.1 La disponibilità alla formazione
2.1.3.2 Le tematiche di interesse per la formazione
2.1.3.3 Coerenza tra punti di debolezza e domanda di formazione
2.1.3.4 Il non profit volontario
2.1.3.5 Il non profit imprenditoriale
2.1.3.6 Non profit professionale
2.1.3.7 Ipotesi di formazione
2.1.4 I fabbisogni occupazionali e la domanda di professionalità (Soru, Rosso)
2.1.4.1 La struttura occupazionale al 31/12/98
2.1.4.2 Le previsioni dei movimenti occupazionale per il biennio 1999-200
2.1.4.3 La domanda di figure professionali
2.2 L’offerta di formazione per il non profit (Marcora, Rosso, Saccon)
2.2.1 Il profilo generale della formazione per il terzo settore
2.2.2 I contenuti della formazione per il terzo settore
2.2.2.1 Formazione manageriale
2.2.2.2 Formazione manageriale
2.2.3 Sostegno finanziario alla formazione per il terzo settore
2.3 Analisi del rapporto tra domanda e offerta di formazione per il settore non profit (Marcora, Rosso, Saccon)
Introduzione
2.3.1 I nodi critica della formazione per il terzo settore
2.3.2 Le esigenze e i contenuti della formazione per le organizzazioni non profit
2.3.2.1 Formazione manageriale
2.3.2.2 I contenuti dell’offerta formativa in rapporto al non profit imprenditoriale, volontario e professionale.
2.3.2.3 Indicazioni sulla segmentazione dell’offerta formativa
2.3.2.4 Formazione professionale
2.3.2.5 Formazione continua
2.3.3 Considerazioni conclusive
3. La domanda e l’offerta di formazione nel settore non profit: un modello di analisi del caso lombardo
3.1 Il processo di business planning: dalla scelta al mettersi in proprio al progetto di impresa sociale (Giusy Mingolla)
Premessa
3.1.1 La caratteristiche principali del Mercato sociale
3.1.1.1 I trend di crescita
3.1.1.2 Le caratteristiche della domanda e i potenziali “clienti”
3.1.1.3 I Fattori critici di successo del mercato sociale (FCS)
3.1.1.4 La composizione dell’offerta
3.2 La definizione del proprio mercato
3.2.1 La mission e gli obiettivi aziendali
3.2.2 L’analisi dei punti di forza e di debolezza.
3.3 Il piano operativo
3.3.1 La definizione del proprio prodotto/servizio
3.3.2 Definizione del prezzo
3.3.3 L’organizzazione del processo di “vendita ed erogazione del servizio”
3.3.4 Il piano di comunicazione
3.4 Il dimensionamento economico e la misurazione dei risultati
3.4.1 La previsione economica e finanziaria e gli strumenti di misurazione dei risultati.
3.2 Un modello per accompagnare la nascita di nuove attività non profit. (Elisabetta Biella)
3.2.1 Formazione promotori del non profit
3.2.2 L’animazione territoriale e l’orientamento
3.2.3 Formazione alla creazione d’impresa nel settore non profit.
3.2.4 Assistenza tecnica alla progettazione
3.2.5 Accompagnamento
3.2.6 Risultati del percorso
Bibliografia
4. Casi di successo: buone prassi di impresa sociale
(Valter Izzo e Gilberto Sbaraini)
Premessa
4.1 La cooperativa sociale “La Linea dell’arco” (Giuliana Costa)
4.2 La cooperativa Sociale Eureka (Giuliana Costa)
4.3 La cooperativa Sociale Olinda (Ota De Leonardis)
4.4 Il gruppo “La Strada” (Valter Izzo e Gilberto Sbaraini)
Appendice
Presentazione delle imprese avviate al termine del progetto